🌀 ∞ Infinito – Un progetto narrativo fuori dal tempo

Pubblicato il 25 Giugno 2025 · Autore: Pino

Un imperatore, un monaco, un medico e un Buddha. Quattro storie vere. Una sola domanda: cosa resta dell’essere umano quando attraversa la soglia?

“Infinito” è un romanzo. Ma non uno qualunque.

È un racconto cucito con ago e filo nella carne della storia. Un intreccio di vite lontane, che in realtà parlano la stessa lingua: quella del risveglio, della scelta radicale, del non ritorno.

Il progetto

“Infinito” prende quattro figure realmente esistite, attraversa i loro snodi biografici più drammatici e li rilegge in chiave simbolica, filosofica, umana.

Il risultato non è un saggio, né un fantasy. È una narrazione romanzata che si muove sul crinale tra verità storica e visione interiore.

Gli eventi si svolgono secondo una cronologia narrativa personale, costruita per risuonare come una sinfonia in quattro movimenti. Ogni capitolo si riflette nel successivo, ogni gesto riverbera in un altro tempo.

I protagonisti

Brevi schede per orientarsi in questo viaggio fuori dal tempo:

Ashoka

🟠 Ashoka
Il re che divenne monaco. Il potere che si piega all’introspezione. La violenza che diventa compassione.

Nichiren

🔵 Nichiren
Il monaco che affrontò la decapitazione. La parola come spada. Il dissidente che resta fedele a sé stesso.

Fleming

🟢 Alexander Fleming
Lo scopritore della penicillina. La scienza come compassione incarnata.

Shakyamuni

🔴 Shakyamuni
Il Buddha sul Picco dell’Avvoltoio. Il silenzio che parla. L’origine del Dharma.

Una storia di bodhisattva… e due Buddha

Tutti i protagonisti di “Infinito” sono, in qualche modo, bodhisattva della Terra. Tranne Nichiren, e soprattutto Shakyamuni, i due veri Buddha di riferimento. Attorno a loro si muove il tempo, si aprono i significati, si scontrano le epoche.

Ma niente viene raccontato in modo didascalico. Tutto è narrato, incarnato, trasfigurato. I fatti storici sono rispettati negli eventi chiave, ma la struttura è libera: perché questo è un viaggio dentro l’anima della storia, non dentro le sue gabbie.

Cosa aspettarsi (e cosa no)

“Infinito” non è una cronaca. È un’architettura narrativa dove ogni episodio è un riflesso di un altro, ogni figura un’eco dell’altra. Non ci sono spiegazioni, ma rivelazioni. Non ci sono morali, ma possibilità.

Non è un romanzo sul passato. È un romanzo sul presente che si nasconde nel passato. Sui semi che continuano a germogliare. Sulle voci che non hanno mai smesso di parlare.