La Dinastia Maurya (c. 324 ‒ 185 a.C.)
1. Introduzione
La dinastia Maurya fu una delle grandi potenze della storia antica dell’India, con origine nel regno di Magadha, e raggiunse la sua massima espansione sotto Ashoka. Governo centralizzato, vasta estensione territoriale, e un sistema amministrativo articolato la caratterizzano. Nonostante la durata relativamente breve (circa 140 anni), la Maurya lascia tracce profonde nel panorama politico, religioso e culturale dell’Asia meridionale.
2. Sovrani principali
- Chandragupta Maurya (c. 324-c. 300 a.C.): fondatore, grazie anche al ruolo tradizionalmente attribuito a Chanakya (o Kautilya).
- Bindusara (c. 300-c. 272 a.C.): figlio di Chandragupta, consolidò i confini ereditati, ampliando l’influenza Maurya.
- Ashoka (c. 268-232 a.C.): il più noto; noto per il suo passaggio dopo la guerra di Kalinga da conquista militare a diffusione del Dhamma, promozione del buddhismo, tolleranza religiosa e opere pubbliche.
3. Struttura politica e amministrativa
- Il centro dell’impero era Pataliputra (moderna Patna, nello stato del Bihar).
- Esistevano livelli amministrativi distinti: governatori di province, funzionari locali, ispettori moralmente incaricati (“Mahamatras”) di promuovere la giustizia e il benessere (“Dhamma”).
- L’apparato militare era complesso, con fanteria, cavalleria, elefanti: l’espansione sotto Chandragupta e Bindusara, e la battaglia cruenta di Kalinga sotto Ashoka, ne sono testimonianza.
- Economia basata su agricoltura, tributi, commercio interno e con l’esterno; il controllo delle risorse minerarie e forestali aveva importanza.
- Sistema giuridico che, pur con forti richiami religiosi, mostrava anche elementi “laici”, come nelle prescrizioni su punizioni, raccolti, tasse, mercati (anche se molte fonti letterarie sono normative più che descrittive).
4. Religione e ideologia
Ashoka in particolare è noto per aver adottato e promosso il buddhismo, ma il suo approccio religioso fu pluralista: riconoscimento dei Brahmini, delle diverse correnti ascetiche (Samana/Sramana), rispetto per le tradizioni locali.
Il concetto di Dhamma non è identico al buddhismo puro, ma una nozione etica-morale ampia che comprende compassione, non-violenza, bene pubblico. Gli editti, le iscrizioni e le opere architettoniche connesse (stupa, monasteri) mostrano queste interazioni religiose e culturali.
5. Declino e caduta
Dopo Ashoka, l’impero continuò ad esistere ma la sua coesione cominciò a diminuire. Fattori interni (problemi amministrativi, difficoltà nel controllare un impero così esteso) e pressioni esterne contribuirono. Verso il 185 a.C. la dinastia Maurya fu rovesciata (da potenze locali), segnando la fine del primo grande stato pan-indiano antico.
6. Fonti principali
Fonti primarie contemporanee o quasi
- Editti di Ashoka (Rock Edicts, Pillar Edicts, Cave Edicts): iscrizioni reali promosse da Ashoka in vari luoghi dell’impero. Forniscono informazioni dirette su politica, morale, organizzazione. :contentReference[oaicite:0]{index=0}
- Indica di Megastene: ambasciatore greco al tempo dei Maurya, il suo lavoro è andato perduto ma è conservato per estratti in autori greci e latini successivi (Strabone, Diodoro, Arriano etc.). Offre descrizioni sulla società, la struttura amministrativa, l’economia. :contentReference[oaicite:1]{index=1}
- Arthashastra: trattato attribuito a Kautilya (o Chanakya), che tratta di statualità, economia, amministrazione, guerra, legge. La datazione e l’autenticità completa sono oggetto di dibattito, ma è considerata una fonte fondamentale. :contentReference[oaicite:2]{index=2}
Fonti letterarie successive, cronache, letteratura religiosa e drammatica
- Testi buddhisti (Jataka, Mahavamsa, Dipavamsa, Ashokavadana, Divyavadana): forniscono racconti sulla vita di Ashoka, la diffusione del buddhismo, e immagini morali; utili per aspetti culturali e religiosi. :contentReference[oaicite:3]{index=3}
- Testi giainisti (Kalpasutra, Parishishtaparvan di Hemachandra, etc.): offrono informazioni su Chandragupta, conversioni religiose, e tradizioni locali. :contentReference[oaicite:4]{index=4}
- Puranas: testi compilativi che includono genealogie, liste di sovrani Maurya e cronologie; utili ma vanno usati con cautela per la loro data successiva e le possibili interpolazioni. :contentReference[oaicite:5]{index=5}
- Drama / testi letterari classici posteriori, come il Mudrārākṣasa di Viśākhadatta: offrono versioni narrative, simboliche, ma devono essere verificati con fonti più “dure”. :contentReference[oaicite:6]{index=6}
Fonti archeologiche e altri resti materiali
- Monumenti (stupa, monasteri, rovine civili), scavi a Pataliputra e altri centri. :contentReference[oaicite:7]{index=7}
- Monete punzonate, oggetti d’uso quotidiano, pitture e incisioni secondarie. :contentReference[oaicite:8]{index=8}
- Iscrizioni non-Maurya che citano Maurya o loro funzionari, editti successivi che preservano memoria storica. :contentReference[oaicite:9]{index=9}
7. Problemi metodologici e punti di dibattito
- Autenticità e datazione dell’Arthashastra: alcuni studiosi ritengono che il testo sia stato composto o modificato nei secoli successivi al periodo Maurya; l’identificazione di Kautilya/Chanakya con l’autore è tradizionale ma non priva di controversie. :contentReference[oaicite:10]{index=10}
- Inaffidabilità di alcune tradizioni letterarie tardive: pur utili per aspetti culturali, religiosi o narrativi, testi posteriori possono includere leggende, elementi simbolici, retro-proiezioni ideologiche.
- Scarsità di documenti contemporanei non-editti: molti dati dipendono da testimonianze indirette (citazioni greche del “Indica”, cronache buddhiste/giainiste posteriori, iscrizioni di Ashoka).
- Interpretazione degli editti: la traduzione dai Prakrit in Brahmi, il contesto locale, le varianti territoriali rendono necessario un uso critico delle iscrizioni.
8. Bibliografia e studi moderni consigliati
- Ranabir Chakravarti, “Mauryan Empire”, in *Major Reference Works*. Wiley Online Library, 2015. Articolo esaustivo sul governo, l’estensione, le fonti. :contentReference[oaicite:11]{index=11}
- Romila Thapar, *The Mauryan Empire in Early India*, *Historical Research*, vol. 79, 2006. Un importante studio comparativo sulle caratteristiche dell’impero Maurya. :contentReference[oaicite:12]{index=12}
- Il capitolo “The Maurya Age” in R. S. Sharma, *India’s Ancient Past*. Oxford University Press. :contentReference[oaicite:13]{index=13}
- Studi recenti sugli editti di Ashoka e sull’uso dell’epigrafia come strumento politico e morale. Ad es., “Aśoka Maurya: Dharma: Its Early History in Law, Religion, and Narrative”, Oxford Academic. :contentReference[oaicite:14]{index=14}
- Harish-L. S. (vari testi universitari sul mondo Maurya, Upinder Singh - *A History of Ancient and Early Medieval India*) per la sintesi moderna delle fonti. (non sempre accessibili gratuitamente)